Attaccante (legenda)
FELIPE SPELLMEIER
Nato a Imigrante (Brasile) il 5 aprile 1986
Esordio in A: -
“È sicuramente un ragazzo di prospettiva, una prima punta completa, e per completa intendo che, oltre a vedere molto bene la porta, è anche predisposto alla manovra corale, sa lavorare per la squadra ed aprire il gioco per i compagni. Non spetta a me dire se potrà essere utile a Delneri, né se sia più o meno bravo dei due attaccanti della primavera che già si allenano con la prima squadra, diciamo che sono tre ottimi elementi.” Non vuole sbilanciarsi più di tanto Alberto De Rossi, nonostante il clamore che sta circondando il nome di Felipe Spellmeier, l’unico attaccante sbarcato a Roma nel mercato di gennaio, almeno a guardare le tabelle ufficiali del calcio mercato. Perché il brasiliano, in realtà, non è certo una novità di questi giorni, anche se, per questioni burocratiche, il contratto è stato depositato solamente il 27 gennaio. C’era ancora Capello quando fece la sua prima comparsata a Trigoria, una settimana di prova a marzo dell’anno scorso, e lo stesso tecnico friulano, insieme ad Antonio Cassano, uno che non è certo famoso per i suoi incoraggiamenti ai compagni più giovani, rimase colpito dalla sua prova, nel corso di un’amichevole infrasettimanale, in cui la primavera perse 9-2 ed il ragazzo firmò un gol e un assist.
Classe ’86, figlio di un imprenditore nel ramo tessile e di una professoressa, diplomato ed intenzionato ad iscriversi all’università per proseguire gli studi anche in Italia, con la maglia della Juventude ha già segnato quattro gol nel campionato gaucho. Tutti di testa, la sua specialità, grazie ad un’ottima elevazione ed una particolare abilità nel prendere il tempo all’avversario, ma chi lo ha visto all’opera parla anche di un tiro potente e dell’abilità nell’utilizzare senza troppe differenze entrambi i piedi. Fu il figlio di Nelso Ricci, il direttore sportivo del Siena cacciato da De Luca mentre stava trattando con Baldini la cessione di Taddei, a segnalarlo alla società giallorossa, Bruno Conti e Alberto De Rossi lo promossero a pieni voti, ad agosto il ragazzo tornò a Roma. Era nelle Marche con la primavera quando Cerci e compagni vinsero il Torneo di Osimo, ma dovette accontentarsi degli allenamenti per il potenziamento muscolare, visto che la documentazione necessaria per ottenere il passaporto italiano e tesserarlo senza privare la prima squadra della possibilità di prendere un extracomunitario tardava ad arrivare. Tardò così tanto da non essere completata entro il 31 agosto, il giorno della presentazione di Mido e della chiusura delle liste, ed il ragazzo rimase a Trigoria per essere tesserato nel mercato di gennaio. Dove però, nonostante il passaporto sia arrivato da tempo, le cose sono andate per le lunghe: inserito nella lista per il Viareggio, dove sarebbe servito come il pane ad Alberto De Rossi, visto che Cerci, per la gara inaugurale e per quella decisiva con la Salernitana, era a disposizione di Delneri, non è mai riuscito a scendere in campo. “Il transfer dal Brasile non è ancora arrivato – spiega Bruno Conti – lo abbiamo sollecitato sia direttamente che tramite Federcalcio. Il resto è tutto a posto, lo abbiamo preso in prestito perché vogliamo vederlo all’opera, ma abbiamo già un accordo per riscattarlo ad una cifra prefissata a fine campionato”. (Francesco Oddi - 5 febbraio '05)